I maestri delle tradizioni musicali e coreutiche ottomana, siriana e indiana tornano a Venezia. Con loro, tornano anche le attività dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Cini: nasce Zoom In On Masters.
Il lockdown ha interrotto le attività dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Cini che, per inciso, aveva tra i progetti un viaggio nelle tradizioni ottomana, siriana e indiana. È arrivato però il momento di ripartire, anche sull’isola di San Giorgio: nasce così il progetto Zoom In On Masters.
Sul canale YouTube della Fondazione, i maestri di queste tradizioni musicali e coreutiche si avvicenderanno in tre incontri. Il punto di vista dei protagonisti della vita artistica, da sempre impegnati nel confronto accademico e interculturale, riflette così le problematiche del social distancing nell’arte, con lo sguardo di musicisti, ballerini, attori.
Zoom In On Masters: musica classica ottomana, tradizione siriana, teatro indiano
A inaugurare il ciclo di incontri, giovedì 4 giugno, il maestro Kudsi Erguner racconta il progetto del Birûn dedicato alla musica classica ottomana, anticipando le tematiche del seminario del prossimo anno: le composizioni strumentali del principe Dimitri Cantemir (1673-1723). Sarà inoltre possibile ascoltarlo in conversazione con Giovanni De Zorzi dell’Università di Venezia e altri musicisti, protagonisti del progetto.
Presente poi al secondo incontro la promotrice culturale Sabine Chatel, che illustra la tradizione musicale siriana nel mondo arabo e medio-orientale, accompagnata da De Zorzi, Massimiliano Trentin dell’Università di Bologna e diversi musicisti tra la Siria e Parigi. In particolare, è approfondita sulla condizione professionale (ed esistenziale) dei musicisti che hanno affrontato prima una guerra e poi una pandemia, e come le attività musicali provino ad adattarsi e sopravvivere alle difficili circostanze.
Infine, ma solo in ordine temporale, il 2 luglio tocca alla danzatrice attrice del teatro kutiyattam del Kerala Kapila Venu che, con Vito De Bernardi della Sapienza, racconta dello spettacolo mai approdato a San Giorgio, Parvati Viraham (La separazione di Parvati). A questo spettacolo tradizionale, l’artista innesta infatti un’aurea contemporanea, parlando del ruolo della donna in una società dalle complesse dinamiche come quella indiana.
Immagine in apertura: lo scalone monumentale di Baldassarre Longhena (ph Enrico De Santis, per gentile concessione della Fondazione Giorgio Cini).