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Da Van Gogh a Picasso, le opere della collezione Thannhauser del Guggenheim approdano a Milano.

U na collezione di dipinti raccolti nel corso di un’intera vita e poi donata a un grande museo: è la storia della Collezione Thannhauser del Guggenheim di New York, ora a Milano per un breve periodo.
Dagli impressionisti alle avanguardie, con decine di opere firmate da Picasso, la Thannhauser sfoggia soprattutto opere di arte astratta e, per il Guggenheim, rappresenta da un lato un punto di svolta per il museo e, dall’altro, un tassello fondamentale per la promozione delle arti, con il passaggio dal collezionismo privato alla cosa pubblica.
Oggi, una cinquantina di opere intraprendono un viaggio che, da New York, le porta in Europa e in particolare, per la prima volta, a Milano.

La collezione Thannhauser, da New York a Milano

Justin K. Thannhauser è la mente (e il portafogli) dietro questa collezione. Quando, nel 1963, dona le sue opere alla Solomon R. Guggnheim Foundation, questa inaugura una sezione permanente del museo:

Dopo aver vissuto per cinquecento anni in Germania, la mia famiglia è ora estinta. Per questo desidero donare la mia collezione […] L’opera di tutta la mia vita trova infine il suo significato
— Justin K. Thannhauser

Le opere arrivate a Milano, meritano in particolare una riflessione sul ruolo del collezionista, in questo caso rappresentato da un’intera famiglia, evidenziando sia l’importanza nella conservazione e tutela dell’opera d’arte sia la promozione degli artisti (nel caso specifico, quelli delle avanguardie).

In questa mostra si intrecciano una grande storia di collezionismo che ha attraversato tutto il ventesimo secolo, la volontà di un importante museo di New York che offre a Milano l’opportunità di ammirare i suoi capolavori senza attraversare l’oceano e l’impegno di Palazzo Reale nel proporre ogni anno una mostra in grado di raccontare le collezioni dei più prestigiosi musei di tutto il mondo.
— Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura di Milano

La prima tappa in Europa per la collezione è stata al Guggenheim di Bilbao, seguita dall’Hotel de Caumont di Aix-en-Provence, per poi approdare a Palazzo Reale di Milano, meta finale della mostra curata da Megan Fontanella del Guggenheim.

Non solo Justin: la famiglia Thannhauser

È il 1905 quando Heinrich Thannhauser, un mercante d’arte ebreo di Monaco, inaugura la sua prima galleria. Appena tre anni più tardi, proprio tra queste pareti è organizzata una retrospettiva dedicata a Van Gogh, tra le più importanti mai realizzate in Germania.
Ben presto, il figlio Justin lo affianca e diventa protagonista nell’organizzazione di mostre, in territorio tedesco così come nella rete di gallerie che aperte in tutta Europa. C’è un’altra attività in cui Justin si rivela parecchio abile: l’acquisto di opere. Da qui germoglierà l’inclinazione per la scoperta e il sostegno di artisti emergenti che segneranno la storia. Un paio di esempi? La prima esposizione del collettivo Der Blaue Reiter e una delle prime personali di Picasso, all’inizio degli anni ‘10: in particolare, grazie a quest’ultima inizia una grande amicizia con il pittore. Nemmeno la guerra, durante la quale viene ferito, lo ferma: alla fine degli anni ‘20, dedica grandi mostre a personaggi quali Gauguin, Matisse e Monet.
Alla morte del padre, nel 1935, Justin si trasferisce a Parigi: iniziano anni turbolenti per la storia, tanto che, quando la città è occupata dai tedeschi, Justin è in Svizzera e non può tornare in patria. Si trasferisce così a New York, ma perde tragicamente i figli, uno in guerra e un altro suicida, seguito poco tempo dopo dalla prima moglie.
Nonostante le travagliate vicissitudini personali, casa Thannhauser è una delle principali fucine creative newyorchesi, un luogo d’incontro per artisti e letterati, dove è facile incappare in Henri Cartier-Bresson che discute di fotografia, ascoltare le teorie musicali di Arturo Toscanini e Leonard Bernstein, restare estasiati dalle idee di Marcel Duchamp.
Tra i vari amici di Justin Thannhauser, uno degno di nota è Solomon R. Guggenheim, con cui condivide la passione per l’arte. Non avendo eredi, Justin decide così di donare settantacinque opere della sua collezione al museo newyorchese, opere che, dal 1965, occupano ben salde il proprio posto. Dopo la morte di Justin, avvenuta nel 1976, è la seconda moglie Hilde a donare altre dieci opere, siglando una delle collezioni di arte moderna più importanti al mondo.

Le opere della Collezione Thannhauser a Milano

L’elenco delle opere della Collezione Thannhauser a Palazzo Reale di Milano è una di quelle cose che lasciano sbigottiti. Visitando le sale sfilano un paio di quadri di Pierre-Auguste Renoir, quattro di Georges Braque e ben sei di Paul Cézanne. Di quest’ultimo è presente anche Uomo a braccia conserte, il primo dipinto dell’artista acquisito dal Guggenheim, ricordato per il prezzo pagato: 97mila dollari nel 1954.
Tra le opere di Edgar Degas, sono presenti delle sculture in bronzo e non manca Paul Gauguin, a cui è stata dedicata, nel 1928, un’intera retrospettiva dalla 
galleria Thannhauser di Berlino. Di Edouard Manet è presentato Davanti allo specchio, vera gemma della collezione, mentre l’opera di Claude Monet Palazzo Ducale visto da San Giorgio Maggiore fa parte della donazione di Hilde Thannhauser al museo.
Ultimo, ma non certo per importanza, Vincent van Gogh con tre opere, di cui Strada con sottopasso restaurata proprio dal Guggenheim, lo scorso anno.

Un discorso a parte: Pablo Picasso

Artista stimato da Justin Thannhauser, nonché suo amico per la vita, di Pablo Picasso sono presenti a Milano tredici opere: dodici appartenute ai Thannhauser e una, Paesaggio a Céret, del Guggenheim.
Nella collezione si riflette l’intera vita dell’artista, dai primi del ‘900 con i dipinti parigini come Al Caffè e Il quattordici luglio per arrivare all’influenza espressiva fauvista di Fernande con una mantiglia nera. Non manca il celebre Ritratto di Marie-Thérèse Walter, mentre Aragosta e gatto è degno di attenzione extra-artistica: realizzato nel 1965, mostra una dedica all’amico Justin, essendo infatti un regalo per il suo matrimonio con Hilde.

Gli extra: qualora le opere Thannhauser non fossero abbastanza

Per la mostra europea, la Guggehheim Foundation ha selezionato anche altre opere firmate dagli artisti presenti, come I giocatori di football di Henri Rousseau, diventato simbolo stesso dell’evento.
Per citarne solo alcune, sono presenti tre paesaggi rurali dipinti nei primi anni ‘80 del XIX secolo da Georges Seurat, la splendida Montagna Blu di Vasily Kandinsky e non mancano Paul Klee, di cui Justin ha organizzato la prima mostra in Germania, e Henri Matisse.

Guggenheim. La collezione Thannhauser, da Van Gogh a Picasso
Milano Palazzo Reale
Dal 17 ottobre 2019 al 1° marzo 2020
www.mostraguggenheimmilano.it

Immagine in apertura: “Aragosta e gatto” di Pablo Picasso (Guggenheim New York Museum).

Samantha Colombo

Sono un'entusiasta delle parole per professione, etnomusicologa di formazione: scrivo, su carta e online, aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura e navigo serena nella SEO editoriale. Un paio di cose su di me? Nell’anno della mia nascita, i Talking Heads pubblicano «Remain In Light» e la Cnn inaugura le trasmissioni.  Ho una newsletter, i Dispacci, e il mio primo romanzo è «Polvere e cenere».

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