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Eccoli, White Hills e Martin Bisi in concerto al Circolo Gagarin di Busto Arsizio.

A fine novembre, succede qualcosa di interessante in quel di Ravenna: il Bronson ospita il Transmission Festival, curato da Radfwan Ghazi Moumneh dei Jerusalem e Martin Bisi. Quest’ultimo tuttavia è già in Italia, in quel di Busto Arsizio, e non è solo: con lui, i White Hills.

Martin Bisi e il BC Studio, Made in NYC

È il 1979 quando alcuni individui fondano, nel cuore di Brooklyn, una realtà destinata a diventare luce guida nell’underground newyorchese e matrice per generazioni di musicisti: è il BC Studio e loro sono Bill Laswell, Brian Eno e Martin Bisi.
Tralasciando in questa sede i primi due geni, basta uno sguardo alla carriera di Bisi per percepire l’infinito della sua prolificità. Fonico e produttore, è lui dietro al vetro impegnato a maneggiare suoni e visioni musicali di band come Sonic Youth e Swans. Anche Rockit di Herbie Hancock porta la sua firma e, tra le pareti dello studio, si avvicendano innumerevoli gruppi, come Violent Femmes e Dresden Dolls, per arrivare proprio ai White Hills.

I White Hills dall’underground newyorchese

I White Hills, dunque. Emersi dall’underground di New York, assorbono da qui la linfa creativa e li si vede anche nel documentario Sound and Chaos: The Story of BC Studio, testimoni di una realtà e figli prediletti di un contesto creativo caotico, disordinato, straordinariamente multiforme.
Così, con Ego Sensation al basso e Dave W alla chitarra, i White Hills coniano dodici dischi, mutuando la carica adrenalinica degli Stooges e assorbendo la perdizione psichedelica dei Pink Floyd. Accostati spesso a band monumentali e grandi sperimentatori, il loro amalgama sonoro non conosce confini e spazia dalle asprezze ruvide delle chitarre alle pulsazioni ipnotiche del basso, creando un unicum che li ha resi un modello.
Inoltre, sono proprio loro ad apparire anche in un’altra pellicola: il film di Jim Jarmusch, Only Lovers Left Alive.

White Hills e Martin Bisi
Psichedelia e space rock da New York
Venerdì 15 novembre 2019, dalle 22.00
Circolo Gagarin di Busto Arsizio

Samantha Colombo

Sono un'entusiasta delle parole per professione, etnomusicologa di formazione: scrivo, su carta e online, aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura e navigo serena nella SEO editoriale. Un paio di cose su di me? Nell’anno della mia nascita, i Talking Heads pubblicano «Remain In Light» e la Cnn inaugura le trasmissioni.  Ho una newsletter, i Dispacci, e il mio primo romanzo è «Polvere e cenere».

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