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Come fu per le cassettine dei tempi andati, così ora le playlist di Andrea Amici: su misura, dedicate, con quel tocco di attenzione in più.

E chi se li dimentica, gli anni ‘90. A dirla tutta, almeno per quanto riguarda la sottoscritta, il ricordo non è ammantato di particolare nostalgia. Ciò non di meno, una delle pratiche che ricordo con più affetto di quei tempi è quella delle cassettine (o dei cd, in base alla fase tecnologica dell’individuo e al contesto preciso dell’epoca): in sostanza, sceglievi un supporto magnetico, ci piazzavi sopra delle canzoni selezionate pensando al tuo interlocutore e allo scopo del regalo, dall’amicizia sincera al corteggiamento disperato, et voilà, ecco confezionato uno dei regali più emozionanti della storia. Uno dei regali che ha cambiato migliaia di vite, direi.
Poi, trent’anni dopo, sono incappata in Andrea Amici.

L’idea di Andrea è semplice: recuperare dal passato un concetto un po’ romantico e un po’ perduto, rispolverarlo e contestualizzarlo ai giorni nostri, con qualche guizzo in più.
“Il vantaggio è che c’è una persona che fa questo per te”, mi spiega: è lui infatti a ideare la playlist, già avvistato come dj in diversi locali di Milano, Ohibò e Love per citarne un paio, nonché mente dietro ad alcune serate tutt’altro che trascurabili. Un esempio? Il Melancholic dj set, che ha portato in sala le canzoni tristi, conquistando l’underground della metropoli. Per intenderci, Andrea è uno di quei rabdomanti sonori che hanno subito il mio rispetto, che non si fanno problemi ad ascoltare qualsiasi cosa e che da un semplice indizio tirano fuori tracce sconosciute, che ti conquistano.
Così, è sufficiente raccontare i gusti della persona a cui regalare la compilation (se stessi compresi) o tracciare un mood particolare, triste o festaiolo, e sarà lui a pescare. Anche perché ha una sorta di dono: quello di non porsi limiti e di saper rimbalzare tra i generi più disparati, senza confini. Anzi, mi ricorda anche una frase di Kurt Weill

I have never acknowledged the difference between serious music and light music. There is only good music and bad music.

Kurt Weill

Basta pochissimo tempo e la compilation è pronta per essere regalata e ascoltata. Non c’è più il supporto fisico, niente booklet scritti e disegnati a mano, con dediche strappalacrime o divertenti, ma con il vantaggio di poter raggiungere in un lampo la persona ed essere ascoltata un po’ ovunque, senza remore e senza problemi.
Tutto molto bello, ma c’è di più e riguarda proprio il periodo in cui l’idea è scoccata nella testa di Andrea Amici. Quello delle cassettine è infatti “un modo per affrontare questo periodo di crisi che sta coinvolgendo tutti i lavoratori dello spettacolo”, considera andrea mentre continuiamo la nostra chiacchierata. Chissà che, auspichiamo entrambi, non possa consolidarsi anche per il futuro.

E, per inciso, la mia cassettina, partita dai Black Rebel Motorcycle Club e approdata alle periferie di Londra, è magnifica.

Per info e cassettine, Andrea Amici è su Facebook.

Samantha Colombo

Sono un'entusiasta delle parole per professione, etnomusicologa di formazione: scrivo, su carta e online, aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura e navigo serena nella SEO editoriale. Un paio di cose su di me? Nell’anno della mia nascita, i Talking Heads pubblicano «Remain In Light» e la Cnn inaugura le trasmissioni.  Ho una newsletter, i Dispacci, e il mio primo romanzo è «Polvere e cenere».

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