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Ruba come un artista di Austin Kleon, la guida alla creatività nell’era digitale

By 11 Settembre 2023Un commento

Come essere più creativi nella vita e nel lavoro? Bastano alcuni consigli, tanta generosità e un po’ di organizzazione: parola di Austin Kleon e del suo best seller del New York Times.

Ruba come un artista, di Austin Kleon

David Bowie sosteneva che “La sola arte che potrei mai studiare è quella da cui poter rubare”. E lui di creatività ne sapeva qualcosa.
Se tutto è già stato creato, il segreto per non cedere allo sconforto è sapere dove volgere lo sguardo, scoprire, conoscere, assorbire e poi rielaborare un bagaglio di conoscenze potenzialmente infinito in modo nuovo, filtrandolo attraverso la visione individuale.
In Ruba come un artista (Vallardi), Austin Kleon compila una guida pratica alla creatività pensata proprio per la nostra epoca, dove il digitale ha influenzato e influenza ogni giorno i processi creativi.

Indice dei contenuti

  1. Le fonti dell’ispirazione
  2. Il potere analogico
  3. L’importanza di condivisione e generosità
  4. Una stanza tutta per noi
  5. Organizzare le idee
  6. Riassunto: un decalogo sulla creatività
  7. Perché leggere Ruba come un artista (e un consiglio se ti è piaciuto)

1. Le fonti dell’ispirazione

Tanto per cominciare, è necessario scegliere con cura il materiale di partenza, senza arraffare indiscriminatamente tutto ciò in cui ci imbattiamo. L’ispirazione può accendersi ovunque e in ogni momento: visitando un museo, leggendo un libro, ammirando un paesaggio. Le fonti sono tante, meglio dunque selezionare ciò che cattura il nostro interesse o la semplice curiosità.
Un modo per farlo è seguire quello che Kleon chiama “il trucco dell’albero genealogico”. L’idea è quella di soffermarsi su un singolo artista, studiarlo, entrare nella sua mente. Da qui, scoprire i suoi personaggi di riferimento e fare la stessa cosa. Poi si ripete il giro, costruendo un vero e proprio albero genealogico del pensiero, per arrivare infine a inaugurare il nostro personale ramo.

L’arte è un furto

Pablo Picasso

Ovviamente copiare non significa plagiare, basterebbe pensare allo stesso David Bowie, a come il suo tocco sia stato in grado di trasformare stili e influenze diverse in opere diventate a loro volta un punto di riferimento per generazioni. Nel libro è presente anche l’esempio dei Beatles, che iniziano come cover band, proponendo le hit di musicisti come Little Richard e Buddy Holly, per poi diventare un archetipo della musica contemporanea.
In poche parole, non ci si dovrebbe limitare a copiare un risultato, bensì a capire come a questo risultato si è arrivati: svelata la grammatica, potremo comporre a nostro modo nuove frasi. Questa differenza sarà il valore aggiunto individuale e irripetibile, a suo modo originale. 

C’è uno schema interessante nel libro di Kleon:

Buon furtoCattivo furto
ValorizzazioneSvilimento
ApprofondimentoSuperficialità
Rubare da tantiRubare da uno solo
RiconoscimentoPlagio
RielaborazioneImitazione
MescolanzaTruffa

2. Il potere analogico

Il digitale è una festa delle comodità: c’è la possibilità di avere a disposizione decine di strumenti per prendere appunti e creare, di ogni tipo; anche l’accesso alle informazioni è semplice e immediato, dai quotidiani online alle biblioteche e agli archivi digitalizzati. Tuttavia il fatto che un numero impressionante di informazioni e strumenti sia a portata di click non deve farci dimenticare le mani.
Questo è un punto importante che Kleon ribadisce sia in riferimento al processo creativo — scrivere a mano, sottolineare la carta, annusare l’odore dei pennarelli, raccogliere immagini sono tutte attività che stimolano la mente — sia considerando tutte le attività che influiscono indirettamente, come fare un passeggiata. I sensi sono fondamentali, non può e non deve passare tutto attraverso il filtro dei pixel di uno schermo (ad esempio, un buon trigger di idee sono le carte creative).

A tal proposito, hobby e passioni sono centrali, soprattutto se vengono perseguiti per il puro piacere e magari sono totalmente distanti dal proprio lavoro o dalle attività principali di cui ci occupiamo. Una passione coltivata perché fa stare bene e qualcosa di sano.
Similmente, anche la noia e i momenti morti possono dare beneficio alla creatività, tanto che Austin Kleon sottolinea: “Trova il tempo di fare cose inutili”. Nel momento in cui si stacca o ci dedica ad altro, possono arrivare delle ottime idee. 
Attenzione, in questo marasma, è essenziale anche porsi dei limiti, creare con il materiale e il tempo che si ha a disposizione, anziché usare la loro mancanza come scusa. 

3. L’importanza di condivisione e generosità

C’è un punto interessante in Ruba come un artista che parla di come il processo creativo non sia un’attività solitaria, ma sia strettamente connessa alla vita sociale:

  • Fase 1: meravigliati di fronte a qualcosa.
  • Fase 2: invita gli altri a meravigliarsi insieme a te.

Quando si condividono le proprie passioni, gli altri le vivono con interesse e, in certi casi, anche con intensità. 
L’esperienza online, vissuta in modo positivo, diventa uno stimolo, un luogo di confronto, anche di supporto emotivo. E no, non importa se abbiamo due o duecentomila persone pronte ad ascoltarci: non è una questione di vanity metrics, ma di approccio. Ovviamente non è necessario condividere tutto: abbiamo il potere assoluto di decidere cosa, quando e in che forma condividere. Può essere la bozza di un disegno o un libro interessante, uno spunto.
Anzi, l’autore suggerisce di “divulgare i singoli punti, senza collegarli tra loro”. Questo ci consente di allacciare un rapporto con il pubblico, ma non rivelare troppo di ciò che facciamo. 

Lato nostro, è importante seguire persone di talento, non importa se si occupano del nostro settore, e non avere paura di elogiare ciò che fanno, anche pubblicamente: l’entusiasmo gratuito non fa male e può trasformarsi anche in reciproca stima.
In più, Kleon suggerisce di collezionare i complimenti: possono essere molto utili nei momenti di sconforto, quando ci sentiremo incompresi o non sapremo come andare avanti con una nostra idea.

4. Una stanza tutta per noi

L’esperienza online e digitale ci rende sempre connessi, con tutto a nostra disposizione. Tuttavia, Austin Kleon consiglia di non dimenticare di costruire un mondo tutto nostro, fisico e reale: una stanza o un angolo della casa che arrediamo come ci piace, con foto, ritagli di giornale, oggetti che ci ispirano. 
È importante anche creare una routine che preveda dei momenti di solitudine, un viaggio in treno o la passeggiata con il cane. Spezzare la routine, uscire ogni tanto dalla propria di zona di comfort non è un male, non bisogna dimenticarlo. Prima però vanno gettate le basi.
Inoltre, spezzare la routine, uscire dalla propria zona di comfort a tratti fa bene, non bisogna dimenticarlo. 

5. Organizzare le idee

La creatività, dice l’autore, deve poggiare su un terreno solido. Quindi meglio dormire il giusto tempo, non fare debiti, avere un impiego che ci garantisca una minima stabilità econonomica, anche se per il momento non coincide con ciò che si ama (e non per forza devono).
Inoltre, è importante organizzare bene ispirazioni e progetti, con alcuni accorgimenti:

  • organizzare gli appunti e le ispirazioni che si raccolgono, ad esempio in cartelle tematiche (fisiche o digitali);
  • creare un calendario per pianificare i lavori;
  • tenere una sorta di Diario di bordo che ci consenta di avere traccia di ciò che facciamo.
  1. Essere curiosi del mondo
  2. Leggere tanto
  3. Prendere appunti e organizzali
  4. Coinvolgere il corpo e prendersi una pausa dai monitor
  5. Coltivare le passioni (e qualche volta annoiarsi)
  6. Condividere le proprie idee con generosità
  7. Creare un mondo personale
  8. Seguire persone di talento 
  9. Prendersi cura di sé
  10. Porsi dei limiti e lavorare con ciò che si ha

7. Perché leggerle Ruba come un artista (e un consiglio se ti è piaciuto)

  • Perché leggere Ruba come un artista di Austin Kleon?
    Perché presenta in modo chiaro idee per chi cerca di infondere una buona dose di creatività nella vita quotidiana o nel lavoro.
  • Cosa leggere se ti è piaciuto?
    Un romanzo che è anche citato e che parla molto di artisti e creatività: Just Kids di Patti Smith, con la traduzione di Alessandro Mari (Feltrinelli).
Samantha Colombo

Sono un'entusiasta delle parole per professione, etnomusicologa di formazione: scrivo, su carta e online, aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura e navigo serena nella SEO editoriale. Un paio di cose su di me? Nell’anno della mia nascita, i Talking Heads pubblicano «Remain In Light» e la Cnn inaugura le trasmissioni.  Ho una newsletter, i Dispacci, e il mio primo romanzo è «Polvere e cenere».

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