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Il 25 aprile 1945, alle dieci di sera, Radio Busto Arsizio è la prima ad annunciare la Liberazione d’Italia.

C’  è una radio, in casa mia. Una vecchia radio, per la precisione. È arrivata qui da un mercatino dell’usato, impolverata ma in ottimo stato, ancora funzionante, come se si fosse svegliata all’improvviso dagli anni ‘40. Ogni volta che la guardo – o quasi – penso che quel giorno, il 25 aprile 1945, forse qualcuno ha alzato la manopola del volume per ascoltare incredulo la notizia che avrebbe cambiato la storia. Sono le dieci di sera, e, a qualche centinaio di metri da queste stanze, a Busto Arsizio, Radio Alto Milanese annuncia la Liberazione d’Italia.

Un passo indietro. In quel di Busto Arsizio, in via Mentana 7, hanno sede gli uffici di Radio Tevere, che trasmette programmi prodotti dall’EIAR (una specie di Rai del regime, per intenderci). Nei giorni che precedono il 25 aprile 1945, le truppe alleate occupano questi spazi, che vengono organizzati alla bell’e meglio, e si danno il via alle trasmissioni autonome, distaccate dalla voce ufficiale del regime (o di quel che ne resta). Le frequenze viaggiano sulle onde corte (m 25,4 e m 19,61, trasmettitori identificati dalle sigle 2RO4 e 2RO3) che hanno questa particolarità: essere ricevute su grandi distanze.
Nasce così Radio Alto Milanese che, poco prima del tramonto, annuncia l’insurrezione del Nord Italia e, alle dieci di sera, la caduta del regime fascista. Ed è la prima al mondo a diffondere la notizia dell’Italia liberata. Il comunicato viene annunciato per tre volte e recita:

Per proclama del Comandante Militare della piazza di Busto Arsizio si dichiara decaduto il regime fascista repubblicano, si esorta la popolazione alla calma e al rispetto delle leggi civili e militari dell’8 settembre 1943, rientrate in vigore.
Cittadino italiano, tu che hai sofferto per la tua Patria, ancora una volta calpestata dal barbaro nemico, l’ora della tua liberazione è giunta. Lavoratore, ancora per qualche giorno, controlla ogni tentativo di distruzione delle tue macchine, delle tue officine, delle tue fabbriche, delle centrali elettriche. Salva la tua ricchezza di domani. Donne siate degne dell’ora che volge. Italiani tutti al vostro posto per la battaglia.

La Liberazione annunciata da Radio Alto Milanese

Alle dieci di sera di quel giorno, nessuno in città e nel paese ha notizia di quanto accade. Le onde medie dell’EIAR non danno – ovviamente – alcuna informazione, le rotative dei giornali sono ferme. Questo messaggio viene però intercettato fin dall’altra parte dell’oceano. Ed è sempre la prima a dare un’altra notizia, giorni dopo: la morte di Mussolini.

Il 4 maggio, l’emittente viene ribattezzata Radio Busto Arsizio e continua a trasmettere fino al 23 del mese, quando le frequenze sono spente. Il motivo? Non è prevista un’altra stazione radio a poca distanza dalle sedi principali di Milano. Tuttavia, nelle ore e nei giorni che seguono il 25 aprile 1945, Radio Busto diventa simbolo e punto di riferimento per partigiani, uomini, donne, operai, impiegati e imprenditori, con trasmissioni che non si fermano mai.
Chi si sintonizza sulle sue frequenze può ascoltare di tutto: trasmissioni che inviano  messaggi verso famiglie e militari lontani da casa e che chiedono informazioni sui soldati di cui non si hanno notizie, direttamente alla Croce Rossa. Ci sono anche programmi di musica e cultura, in anticipo di un paio di decenni sull’esperienza delle radio libere.

Che giorno è il 25 aprile 1945? Un giorno di primavera e di incertezza, come oggi, raccontano i vecchi. Ci sono cresciuta con questi racconti, vividi come se fossero lì davanti agli occhi di chi ricorda.
Nelle campagne qui intorno si combatte. Sulle rive del Ticino, le colonne tedesche sono bloccate, nei centri più grandi si spengono gli ultimi focolai di regime e più su, al confine con la Svizzera, sono acciuffati i fascisti che tentano la fuga, molte sono personalità di spicco.
Me lo ricordo, il 25 aprile: in piazza c’erano tutti quei giovani con la testa bassa, li stavano per portare via – racconta sempre mia nonna – Erano i tedeschi. E noi eravamo liberi.

Qui un approfondimento su Radio Busto Arsizio da leggere: La storia passa da Radio Busto Arsizio, in onde corte

Immagine in apertura Wikimedia Commons.

Samantha Colombo

Sono un'entusiasta delle parole per professione, etnomusicologa di formazione: scrivo, su carta e online, aiuto le persone a esprimersi attraverso la scrittura e navigo serena nella SEO editoriale. Un paio di cose su di me? Nell’anno della mia nascita, i Talking Heads pubblicano «Remain In Light» e la Cnn inaugura le trasmissioni.  Ho una newsletter, i Dispacci, e il mio primo romanzo è «Polvere e cenere».

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